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Danni causati da alunni: di chi è la responsabilità del risarcimento dei danni?


Blog post
29 Gennaio 2024

La scuola dovrebbe essere un luogo sicuro, dedicato alla crescita e all’educazione dei più giovani. Spesso, però, accadono incidenti causati dagli stessi alunni: atti vandalici, bullismo, lesioni involontarie, eventi che possono avere gravi conseguenze, fisiche e psicologiche.

In questi casi, di chi è la responsabilità? È solo del ragazzo che ha causato il danno o sono coinvolti genitori, insegnanti e la scuola stessa? E come deve avvenire il risarcimento dei danni alle eventuali vittime?

Sono domande delicate, che chiamano in causa aspetti etici ma anche normativi. Comprenderli appieno è essenziale per gestire al meglio queste situazioni, garantendo il giusto risarcimento senza eccessivi oneri per le famiglie o per le istituzioni scolastiche.

Tipi di danni più frequenti nelle scuole

I danni più comuni causati dagli alunni nelle scuole sono:

Danneggiamenti vandalici

I più diffusi sono atti di vandalismo ai bagni, con rottura di sanitari e allagamenti. Anche banchi, sedie, armadietti, attrezzature informatiche sono spesso oggetto di atti vandalici, con costi di riparazione o sostituzione onerosi per le scuole.

Lesioni volontarie fra studenti

Possono includere casi di bullismo, violenze e vessazioni ripetute, che provocano danni psicofisici anche gravi alle vittime.

“Secondo le stime il 73% dei ragazzi dichiara di trovare a scuola un ambiente ostile e 9 studenti su 10 dichiarano di aver subito atti di bullismo. Le vittime sono soprattutto femmine e rivelano uno stato d’animo di depressione, tristezza e amarezza”, racconta Anna Pettene, avvocato e presidente dell’Osservatorio Nazionale Bullismo e Cyberbullismo e disagio giovanile

“L’11% dei giovani ha anche avuto pensieri suicidi. E proprio il suicidio è la seconda causa di morte tra i giovani”.

Lesioni involontarie

Accadono più spesso durante l’ora di ginnastica, i giochi in cortile o le attività sportive extrascolastiche. Sono spesso causate da negligenza, disattenzione alle regole di sicurezza o comportamenti imprudenti.

Quando si ha diritto a un risarcimento danni in caso di lesioni volontarie o involontarie di un alunno a un suo compagno

In caso di lesioni procurate a scuola da uno studente a un suo compagno, la vittima ha diritto a ottenere il risarcimento sia del danno patrimoniale che non patrimoniale subito.

Nel caso di lesioni involontarie – per esempio, avvenute per imprudenza durante l’attività motoria – il risarcimento sarà chiesto ai genitori dello studente che ha causato il danno, ricorrendo ai principi di responsabilità civile dei genitori per fatto illecito del figlio minore.

Se, invece, la lesione è volontaria – il caso classico è un atto di bullismo -, oltre alla responsabilità civile, potrebbe esserci anche una responsabilità penale in capo all’alunno che ha agito – e che abbia un’età superiore ai 14 anni.

In entrambi i casi, se viene dimostrata una negligenza da parte della scuola nel vigilare e prevenire simili comportamenti, l’istituto scolastico può essere coinvolto nel risarcimento in solido con i genitori del responsabile.

Per ottenere il risarcimento, il soggetto leso, o chi ne fa le veci, dovrà rivolgersi a un avvocato e avviare le procedure legali del caso, dimostrando il danno ingiusto nonché le relative responsabilità.

Responsabilità civile e penale: quali differenze?

Quando si verificano danni a persone o cose è importante distinguere tra responsabilità civile e penale.

La responsabilità penale riguarda reati e illeciti previsti dalla legge. Tuttavia, come anticipato, i minori di 14 anni non sono perseguibili penalmente.

La responsabilità civile, invece, comporta l’obbligo di risarcimento economico del danno causato. Viene determinata considerando l’intenzionalità del gesto lesivo, l’età e il grado di maturità psicofisica del minore che lo ha commesso.

Casi in cui la scuola può essere ritenuta responsabile

La scuola si presume esente da responsabilità civile, a meno che non si dimostri che non ha vigilato in modo adeguato sui minori affidati. 

Secondo la recente giurisprudenza, l’istituto è responsabile anche per danni derivanti da comportamenti impulsivi e imprevedibili degli studenti, soprattutto se accaduti durante le attività ricreative con minore sorveglianza.

Il personale scolastico deve garantire controllo e vigilanza costanti sui minori, non solo in classe ma anche negli spazi comuni, per evitare che si arrechino danni fra loro.

In particolare, la scuola può essere ritenuta responsabile se:

  • Lascia gli alunni senza sorveglianza durante l’intervallo o in altri momenti non strutturati.
  • Non verifica le condizioni degli spazi, lasciando elementi potenzialmente pericolosi a disposizione degli studenti.
  • Non ha adottato misure idonee a prevenire atti di bullismo e vandalismo, nonostante episodi pregressi.
  • Non si coordina in modo adeguato con le famiglie di alunni con gravi disagi comportamentali per predisporre misure di controllo e sostegno.
  • Il regolamento scolastico non prevede sanzioni disciplinari adeguate per scoraggiare comportamenti lesivi e vandalici.

La scuola dovrà dimostrare di aver messo in atto tutte le misure organizzative e preventive necessarie per tutelare l’incolumità degli studenti affidati.

Il ruolo dei genitori nel risarcimento dei danni

I genitori sono i principali responsabili civilmente per i danni provocati dai figli minori conviventi, sia per comportamenti dolosi che colposi.

La loro responsabilità si fonda su due principi:

  • Culpa in educando: non aver impartito ai figli un’educazione adeguata al rispetto altrui.
  • Culpa in vigilando: non aver vigilato in modo sufficiente sui figli, consentendo loro di tenere comportamenti lesivi.

Il giudice può graduare l’entità del risarcimento a carico dei genitori valutando le circostanze del caso.

Come viene quantificato il risarcimento dei danni

Il risarcimento copre sia il danno patrimoniale che il danno non patrimoniale:

  • Il danno patrimoniale include tutte le spese sostenute per cure mediche, riparazioni, sostituzione di beni danneggiati.
  • Il danno non patrimoniale compensa la sofferenza psicologica della vittima. Viene quantificato dal giudice secondo la gravità e la durata del trauma subito.

Le scuole possono tutelarsi da richieste di risarcimento dei danni con la stipula di un’assicurazione scolastica, che interviene economicamente in caso di danni causati da alunni, fino ai massimali previsti dalla polizza.

Prevenire con educazione e vigilanza

È essenziale che scuole e famiglie educhino i ragazzi al rispetto di persone e cose. Le scuole possono adottare misure di prevenzione come:

  • Maggiore sorveglianza.
  • Regolamenti più rigorosi.
  • Percorsi di educazione alla legalità.
  • Dialogo e collaborazione costante con le famiglie.
  • Supporto psicologico per alunni con disagi o a rischio.

Agire sugli aspetti educativi e organizzativi aiuta a ridurre in modo drastico gli incidenti e i danni che ne derivano.

Per concludere

Abbiamo visto quanto il tema dei danni causati dagli alunni negli istituti scolastici sia delicato. Si tratta di un problema complesso, che contempla responsabilità civili e penali, obblighi di vigilanza e risarcimento danni.

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