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Risarcimento per incidente stradale grave in auto con lesioni e invalidità accertata: la storia di Francesco


Blog post
30 Giugno 2021

L’incidente stradale 

Era una domenica mattina di maggio come tante. Come altre volte, Francesco e Valeria decidono di trascorrere una giornata in montagna.

Sono circa le 12 : 00 del 20 maggio 2018 e, in meno di mezz’ora, dovrebbero raggiungere l’agriturismo dove li attende una coppia di amici. Tuttavia, Francesco, alla guida della sua Ford Fiesta acquistata circa un anno prima, perde il controllo del veicolo.

Uno pneumatico esplode all’improvviso: Francesco non riesce a mantenere la direzione. Benché stia cercando di sterzare – soprattutto perché si trova davanti a una curva -, la Fiesta si inclina leggermente, ruota quasi completamente sull’asfalto e prosegue per inerzia.

L’auto è quasi ferma quando raggiunge il bordo della strada nel tratto curvilineo, ma prosegue per poco più di mezzo metro. Una distanza minima dal margine, che non impedisce loro di precipitare oltre la carreggiata.

Circa venti metri di prato in forte discesa li separano da un torrente e dalle sue rocce. L’auto, capovolgendosi durante la discesa, raggiunge le rocce: è l’impatto.

Le gravi conseguenze dell’incidente stradale

Francesco e Valeria hanno vent’anni. Un automobilista dietro di loro assiste a tutto, si ferma e chiama i soccorsi. Valeria è terrorizzata, ma il pronto soccorso prescrive solo venti giorni di riposo e delle lastre, che, per fortuna, non rilevano fratture. Un vero miracolo.

Francesco, invece, rimane con le gambe incastrate fra il sedile e il montante del volante, a causa della deformazione del veicolo e dello schiacciamento del cruscotto dal suo lato. Perderà per sempre l’uso degli arti inferiori, rimasti schiacciati.

Circa un anno dopo, le sue lesioni si stabilizzano e, purtroppo, sarà costretto a usare una sedia a rotelle per il resto della sua vita.

Il guard-rail mancante

In un giorno di dicembre del 2020, Mauro, il padre di Francesco, percorre quella stessa strada che non aveva più percorso dal giorno dell’incidente, quando fu chiamato dai Carabinieri. Mauro, rappresentante di un’azienda vinicola, quel giorno ha degli appuntamenti in alcuni ristoranti della zona.

Percorre quella strada con un profondo disagio: la sua ansia lo fa quasi sentire febbricitante. Nevica molto e l’asfalto è già coperto da alcuni centimetri di neve. Procede lentamente, quasi a passo d’uomo. Quando arriva alla curva dove più di due anni prima suo figlio ha sbandato, vede il metallo grigio di un guard-rail, proprio dove inizia la curva.

In un istante, la sua mente torna a visualizzare la foto di quella stessa curva sul giornale locale che riportava la cronaca dell’incidente di Francesco e Valeria. Ricorda se stesso sul luogo dell’incidente nel pomeriggio di quel fatidico giorno di maggio 2018.

All’epoca non ci aveva pensato, era troppo sconvolto e preoccupato, intento a confortare come poteva sua moglie Paola, la madre di Francesco. Poi, ci furono i mesi di ospedale, le cure e le preoccupazioni per il futuro del figlio.

Ma ora, in un istante, ferma la sua auto nella neve e la domanda è chiara, spontanea, inevitabile: perché oggi, nel dicembre del 2020, proteggono quella curva con un guard-rail che non c’era quando mio figlio precipitò nel maggio del 2018? Come ho fatto a non notarlo e a non pensarci?

La scelta di Francesco e della sua famiglia: incaricare dei professionisti del risarcimento danni per incidenti stradali gravi

Abbiamo accolto Francesco e la sua famiglia in un pomeriggio di gennaio, nella nostra sala riunioni della Direzione di Bologna, dove ci hanno raccontato tutto l’accaduto.

Gli abbiamo spiegato che eravamo ancora in tempo per indagare e capire se vi fossero state delle responsabilità, e che il loro diritto a essere risarciti sarebbe decaduto solo dopo cinque anni dall’evento.

A fine gennaio, un ingegnere cinematico di nostra fiducia ha esaminato la curva e ha presentato una perizia molto chiara: un guard-rail avrebbe dovuto essere presente anche allora e, se ci fosse stato, non sarebbe successo nulla di grave, l’auto non sarebbe precipitata.

La richiesta di risarcimento

Abbiamo chiesto un risarcimento per Francesco e i suoi genitori alla Regione, l’ente responsabile della gestione e della sicurezza di quella strada. A marzo, i funzionari dell’ufficio legale ci hanno invitati a confrontarci con la loro compagnia assicurativa.

Il nostro medico legale ha esaminato Francesco e ha rilevato un’invalidità permanente dell’80%. Ad oggi, stiamo aspettando i risultati della visita medico-legale, ordinata anche dalla compagnia di assicurazione.

Il liquidatore della loro Direzione Sinistri ci ha confidato che anche il loro tecnico ha rilevato che la Regione avrebbe dovuto installare il guard-rail in quel punto della strada molti anni prima, precisamente nel 1998, quando vennero eseguiti gli ultimi lavori di manutenzione strutturale e di messa in sicurezza.

Abbiamo accertato le responsabilità, quantificato il danno subito da Francesco e la sua famiglia e ora ci prepariamo per la fase finale e più difficile.

In attesa della negoziazione

Con tutta probabilità, la trattativa per il risarcimento si terrà entro questa estate e, trattandosi di una somma molto rilevante, ci saranno molte sessioni di negoziazione. Siamo pronti e preparati, grazie a decenni di battaglie come queste.

Ma soprattutto, non accetteremo compromessi al ribasso, perché sosteniamo un ragazzo che ci ha dato e continua a darci fiducia. Un ragazzo di vent’anni, costretto su una sedia a rotelle perché chi doveva mettere un guard-rail non l’ha fatto.

Nota bene: per rispetto della privacy dei nostri clienti, i nomi citati in questo caso sono di pura fantasia.

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