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Risarcimento per incidente stradale in moto con lesioni gravissime e invalidità accertata al 90%: la storia di Alessandro e Paolo


Blog post
6 Dicembre 2022

Il caso di Alessandro fu uno dei più difficili e sofferti nella storia recente di Infortunistica Tossani.

Il caso

Paolo, il fratello di Alessandro, nel 2018, fu vittima di un incidente in moto in provincia di Verona – dove vive tutt’oggi. Paolo cadde a terra a causa di un’auto che, uscendo da un parcheggio, gli tagliò la strada e, come conseguenza, subì lesioni gravissime, tanto da essergli riconosciuta un’invalidità permanente del 90%.

Dopo due anni dal sinistro, una volta stabilizzate le gravissime lesioni, eravamo riusciti a:

  • far ottenere a Paolo una rilevantissima liquidazione;
  • far risarcire per intero anche i suoi famigliari stretti, ovvero i genitori, la moglie e i suoi due figli minori.

Tuttavia, la famiglia di Paolo si componeva anche di un fratello, Alessandro, per l’appunto, che da dieci anni viveva a Londra per lavoro e che, ci avevano riferito i genitori, non aveva più rapporti con loro da tempo, a causa di vecchi dissapori; per questo motivo, non avevamo avuto modo di rapportarci con lui né, tantomeno, avevamo potuto conoscerlo.

La scelta di Alessandro: chiedere il risarcimento per danni, nonostante fosse un familiare non convivente

In modo inatteso, nel gennaio del 2022, Alessandro ci contattò: aveva avuto il nostro contatto in Italia dal suo avvocato di Londra, cui si era rivolto dopo il sinistro di suo fratello. A sua volta, il legale londinese aveva contattato tramite telefono la compagnia di assicurazione del responsabile.

Nei giorni successivi, presso la nostra Direzione di Bologna, incontrammo Alessandro: così, sapemmo che, nonostante non parlasse più con i suoi genitori da anni, Alessandro era sempre rimasto in contatto con il fratello e che, negli anni, si erano incontrati spesso, sia in Italia sia a Londra, senza farlo sapere ai famigliari.

In più, Alessandro ci riferì che, dopo l’incidente del fratello, negli anni successivi, aveva sofferto moltissimo e che ancora stava male, sotto il profilo emotivo e psicologico, tanto da avere difficoltà di concentrazione sul lavoro.

Quanto sopra, come da documentazione che ci aveva consegnato, era provato e confermato da certificazione di medico legale psichiatra forense; nei giorni successivi, Alessandro ci fece pervenire anche dichiarazioni di testimoni e amici di Londra.

Cosa fece Infortunistica Tossani per ottenere il giusto risarcimento

Così, inviammo subito alla compagnia di assicurazione una lettera di richiesta di risarcimento del danno, nell’interesse di Alessandro. Tuttavia, il percorso si rivelò subito difficile.

La Direzione Sinistri dell’assicurazione sostenne che il diritto di Alessandro si era prescritto nei due anni successivi al sinistro, come previsto dalla legge, e che in ogni caso, non essendo i due fratelli conviventi – Alessandro viveva addirittura all’estero -, quest’ultimo non poteva chiedere un danno morale, riflesso e indiretto.

Avevamo visto la sofferenza di Alessandro: era percepibile in modo netto, incontrandolo di persona. Avevamo compreso il suo disfacimento, morale ed emotivo, per quanto era successo a suo fratello. Pressoché coetanei, Alessandro e Paolo erano cresciuti insieme, fino a quando, da adulti, ognuno aveva intrapreso il proprio percorso di vita.

D’altra parte, eravamo anche consapevoli del fatto che le argomentazioni della compagnia di assicurazione potessero avere un fondamento giuridico.

Tuttavia, non volemmo arrenderci: se da un lato sapevamo quanto fosse rischioso affrontare una causa civile nell’interesse di Alessandro, dall’altro non ci sembrava giusto lasciarlo solo e non adempiere, così, al nostro dovere di fare tutto il possibile per aiutarlo a ottenere un giusto risarcimento.

Pertanto, il nostro dialogo con la compagnia di assicurazione continuò e fu incalzante.

Come superammo l’ostacolo della prescrizione

Argomentammo affermando che il diritto di Alessandro non era prescritto, poiché era possibile far valere la prescrizione più lunga dei sei anni, prevista in ambito penale, per il reato commesso dal conducente di controparte, così come precedentemente affermato dalla giurisprudenza.

In questo modo, la richiesta danni sarebbe stata ancora ammissibile; oltretutto, il processo penale, con relativa condanna, si era concluso da meno di un anno.

Non eravamo certi di riuscirci, ma ottenemmo il successo sperato: il problema della prescrizione fu superato.

Come risolvemmo l’assenza di convivenza

E l’assenza di convivenza dei due fratelli? Su questo punto, eravamo più sicuri delle nostre tesi.

Non a caso, facemmo comprendere con forza, alla controparte, che la sofferenza non ha confini, che il non vivere insieme non esclude, in via aprioristica, il riconoscimento del danno morale per una persona che ha un congiunto in gravissime condizioni.

In relazione a questo, avevamo il supporto di decine di precedenti giurisprudenziali. 

Quale risarcimento ottenne Alessandro grazie a Infortunistica Tossani

Su questo punto, e fin da subito, la controparte si dimostrò più disposta al dialogo, anche se, per motivi di opportunità, nell’interesse di Alessandro, valutammo conveniente mediare con equilibrio un importo economico a titolo di risarcimento, concordato e fatto liquidare in favore del nostro assistito.

La sofferenza di Alessandro era palpabile ed evidente. Nonostante questo, come in pochi altri casi affrontati, tememmo di dovergli suggerire di abbandonare la battaglia per la protezione dei suoi diritti.

Quel che fece la differenza fu la nostra tenacia, unita alla nostra competenza. In questo modo riuscimmo ad aiutare Alessandro, oltretutto evitando una causa civile – aiutare nei limiti di quanto possa valere un giusto risarcimento di fronte a un dolore tanto grande.

Anche in questo caso, e come sempre, scegliemmo di stare dalla parte delle persone, sino alla fine.

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