Alessandro e la gravissima lesione subita da suo fratello alcuni anni prima: un risarcimento difficile, ma ci siamo riusciti

Il caso di Alessandro fu uno dei più difficili e sofferti nella storia recente del team Tossani.
Paolo, il fratello di Alessandro nel 2018 a seguito di un incidente in moto in provincia di Verona dove vive, era caduto a terra a causa di un’ auto che uscendo da un parcheggio gli aveva tagliato la strada, e come conseguenza aveva subito lesioni gravissime, tanto da avere una invalidità permanente del 90% di percentuale.
Dopo due anni dal sinistro, una volta stabilizzate le gravissime lesioni di Paolo, eravamo riusciti a fare ottenere a Paolo una rilevantissima liquidazione per il suo danno, oltre a fare risarcire integralmente anche i suoi famigliari stretti, ovvero i genitori, la moglie e suoi due figli minori.
La famiglia di Paolo tuttavia si componeva anche di un fratello, Alessandro appunto, che da dieci anni viveva a Londra per lavoro e che ci avevano riferito i genitori non aveva più rapporti con loro da tempo a causa di vecchi dissapori, e pertanto non avevamo avuto modo di rapportarci con lui e tanto meno di conoscerlo.
A gennaio del 2022 inaspettatamente Alessandro ci ha contattati, riportandoci di avere avuto il nostro riferimento in Italia dal suo avvocato di Londra a cui si era rivolto dopo il sinistro di suo fratello, e che a sua volta aveva intanto contattato telefonicamente la Compagnia di Assicurazione del responsabile.
Nei giorni successivi presso la nostra Direzione di Bologna abbiamo incontrato Alessandro e abbiamo così saputo, che nonostante non si parlasse più con i suoi genitori da anni, era in realtà sempre rimasto in contatto con il fratello, e che negli anni si erano anche spesso incontrati sia in Italia che a Londra senza farlo sapere ai famigliari.
Alessandro ci ha inoltre riferito che a seguito delle gravissime condizioni del fratello, negli anni successivi aveva sofferto moltissimo e che ancora stava male sotto il profilo emotivo e psicologico, tanto da avere anche delle difficoltà di concentrazione in ambito lavorativo.
Quanto sopra, come da documentazione che ci aveva consegnato era provato e confermato da certificazione di medico legale psichiatra forense, e nei giorni successivi Alessandro ci fece pervenire anche dichiarazioni di testimoni e amici di Londra.
Abbiamo subito provveduto ad inviare una lettera di richiesta di risarcimento del danno nell’interesse di Alessandro in Compagnia di Assicurazione, ma il percorso si è rivelato subito difficile ed “ in salita”.
La Direzione Sinistri della Assicurazione sosteneva infatti che il diritto di Alessandro si era prescritto nei due anni successivi al sinistro come previsto dalla legge, e che in ogni caso, non essendo i due fratelli conviventi, oltre al fatto che Alessandro addirittura viveva all’estero, quest’ultimo non poteva richiedere un danno morale riflesso ed indiretto.
Avevamo visto la sofferenza di Alessandro, era fortemente percepibile incontrandolo di persona, avevamo compreso il suo disfacimento morale ed emotivo per quanto era successo a suo fratello, con il quale, praticamente coetanei erano cresciuti insieme fino a quando da adulti ognuno aveva intrapreso un proprio percorso di vita, ma eravamo anche consapevoli di come le argomentazioni della Compagnia di Assicurazione potessero avere un fondamento giuridico.
Noi del team liquidativo di Tossani non ci siamo voluti arrendere, perché se da un lato sapevamo quanto fosse rischioso affrontare una causa civile nell’interesse di Alessandro, dall’altro non volevamo lasciarlo solo e non adempiere al nostro dovere di fare tutto il possibile per fargli ottenere un giusto risarcimento.
Pertanto il nostro dialogo con la Compagnia di Assicurazione è continuato ed è stato incalzante.
Abbiamo argomentato affermando che il diritto di Alessandro non era prescritto in realtà poiché facendo valere la prescrizione più lunga dei sei anni prevista in ambito penale per il reato commesso dal conducente di controparte, così come previsto da parte della giurisprudenza, la richiesta danni era ancora ammissibile, atteso inoltre che il processo penale con la relativa condanna si era concluso da meno di un anno.
Non eravamo sicuri di farcela, ma siamo riusciti con questa contestazione, a fare superare il problema della prescrizione.
In relazione alla assenza di convivenza fra i due fratelli eravamo invece più sicuri delle nostre tesi, e con forza abbiamo fatto comprendere alla controparte che la sofferenza non ha confini, che il non vivere insieme non esclude in via aprioristica il riconoscimento del danno morale per una persona che ha un congiunto in gravissime condizioni, e in questo eravamo supportati da decine di precedenti giuresprudenziali.
In relazione a questo aspetto la controparte si è dimostrata più elastica fino da subito al dialogo, anche se per ragioni di opportunità nell’interesse di Alessandro, abbiamo ritenuto conveniente mediare con equilibrio un importo economico a titolo di risarcimento che alla fine abbiamo concordato, e fatto liquidare a favore del nostro assistito.
La sofferenza di Alessandro era palpabile ed evidente, ma abbiamo veramente temuto in Direzione Tossani e come in pochi altri casi ci era capitato, di dovergli suggerire di abbandonare la battaglia per i suoi diritti.
Tuttavia la nostra tenacia e competenza ci ha consentito di aiutarlo, addirittura evitando una causa civile, nei limiti naturalmente di quanto lo possa fare un risarcimento, ma questo è il nostro compito e dovere di una azienda come la Tossani che da anni è sul campo dalla parte delle persone.