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2017: aumentati dell’1,3% gli infortuni sul lavoro


2017 aumentati gli infortuni sul lavoro
7 Novembre 2017

Tragico il bilancio tra i giovani

La 67ª giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro ha riportato l’attenzione sul “dramma” delle morti bianche in Italia. Dagli alti vertici dello Stato emerge la voce di Sergio Mattarella nonché la sua preoccupazione per una situazione che sta diventando sempre più grave e preoccupante. Mattarella ritiene che sia necessario applicare in modo consapevole e diligente le regole di sicurezza all’interno delle aziende:

Prevenzione e attenzione alle vittime sono i cardini di una riflessione necessaria in materia di sicurezza. Il rischio di infortunio deve essere neutralizzato al suo insorgere.

Il capo dello Stato insiste sulla necessità primaria di tutelare la salute dei lavoratori, mostrandosi costernato riguardo i dati dell’ultimo periodo e definendo “inconcepibile” l’alto bilancio di “ragazzi giovanissimi” tra le vittime degli incidenti sul lavoro nell’ultimo anno.

Mattarella è stato molto chiaro sulla questione: è intollerabile che le aziende non si adoperino, come invece per legge sono tenute a fare, nel garantire ai lavoratori il massimo della sicurezza, preservando il loro diritto alla salute e salvaguardandoli da ogni tipo di lesione.

Aumento dell’1,3% degli incidenti sul luogo di lavoro

Gli ultimi dati dell’Inail riguardo questa tematica non sono affatto confortanti: l’ente parla di 421.969 denunce tra gennaio e agosto 2017, ovvero 5.229 in più rispetto allo stesso periodo del 2016, e di un aumento infortunistico dell’1,3%.

Il presidente di Anmil (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro), Franco Bettoni, puntualizza inoltre che tale incremento si è generato unicamente nelle “gestioni industria e servizi (+2%) e in quella conto stato dipendenti (+3,3%). Ciò mostra una carenza di sicurezza e dunque un mancato rispetto delle norme vigenti a riguardo proprio in quei luoghi di lavori considerati più a rischio infortuni.

Anche la segretaria generale della Cisl, Anna Maria Furlan, si accoda alla preoccupazione espressa da Mattarella, ribadendo il diritto dei lavoratori ad un posto di lavoro sicuro e protetto dai rischi di infortunio:

Serve più rispetto per la salute e per la vita.

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