2016: il tragico primato dell’Emilia-Romagna sulle morti bianche
L’Emilia-Romagna nel 2016 registra un tragico primato nel campo delle morti sul lavoro.
A renderlo noto è stato l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering. Basando le proprie statistiche sui dati INAIL, l’Osservatorio ha individuato in questa regione del centro Italia il numero più alto di morti bianche di tutto il 2016. Nello specifico, l’Emilia-Romagna registra un numero di 87 decessi avvenuti sul luogo di lavoro, seguita da Veneto e Lombardia con 86 morti, mentre la Valle d’Aosta non conta nessuna vittima.
Dati sui settori più colpiti e sulle vittime
L’ambito lavorativo che più ha subito questo macabro conteggio è stato quello del settore edile con 109 decessi, corrispondenti al 14,6% del totale analizzato.
In base alle statistiche fornite, risulta che il 15,4% delle vittime fosse straniero (115 decessi). Dal punto di vista del genere, invece, l’incidenza di mortalità tra le donne è stata del 6,4%, che corrisponde a 48 decessi, mentre i 701 uomini morti sul luogo di lavoro rappresentano il 93,6% del totale.
Si potrebbe continuare a portare dati e statistiche, riguardo alle fasce d’età più colpite, al giorno della settimana in cui sono avvenuti più decessi, ecc. ma il problema di fondo rimane: in Italia le morti bianche, ancora nel 2016, sono una piaga sociale lontana dall’essere debellata. È fondamentale creare una rete di rispetto delle norme sulla sicurezza e tutela del lavoratore che coinvolga direttamente i datori di lavoro e i lavoratori stessi, sensibilizzando le due parti al problema in questione in favore di quello che dovrebbe essere un obiettivo comune a entrambi, ovvero la sicurezza sul lavoro e la tutela della vita.
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